Filtro Antiparticolato (FAP): Cos’è e a cosa serve

In questa guida, esploreremo in modo approfondito il Filtro Antiparticolato, un componente cruciale soprattutto nei veicoli con motori diesel. Scopriremo cos’è esattamente un FAP, analizzando la sua struttura e il principio di funzionamento. Inoltre, esamineremo il ruolo vitale che svolge nel ridurre le emissioni nocive di particolato, contribuendo significativamente alla protezione dell’ambiente.

Cos’è il Filtro Antiparticolato (FAP)

Il dispositivo noto come FAP, acronimo di filtro antiparticolato, gioca un ruolo cruciale nel limitare le emissioni di particelle fini, conosciute anche come PM10, che sono un sottoprodotto della combustione del diesel e rappresentano un serio inquinante ambientale. Questo sistema è un elemento standard nelle autovetture conformi allo standard Euro 4 e versioni successive.

Realizzato in carburo di silicio, il FAP è caratterizzato da una struttura compatta formata da minuscole celle. Queste celle agiscono come trappole per le particelle di fuliggine, impedendo loro di essere rilasciate nell’atmosfera.

Come Funziona il Filtro Antiparticolato (FAP)?

FAP funzionamento

Analizzando più in dettaglio il suo funzionamento, i gas di scarico attraversano il filtro, dove le particelle ultrafini vengono catturate. I modelli installati di serie sono solitamente i cosiddetti filtri wall-flow chiusi, questo perché i gas di scarico diesel vengono fatti passare attraverso una  parete filtrante porosa  in ceramica o metallo costituita da condotti chiusi a un’estremità. La forza di attrazione delle molecole di diverse sostanze (adesione) trattiene le particelle di il particolato presenti nei gas di scarico contro la parete.

Poiché nel tempo si accumulano sempre più particelle nel filtro, per evitare che il FAP si intasi è necessario che queste vengono eliminate/bruciate regolarmente. Affinché ciò accada, la temperatura dei gas di scarico deve essere superiore ai 550 gradi Celsius. Questo processo, noto come  “rigenerazione”,  produce principalmente anidride carbonica (CO₂) e vapore acqueo.

Rigenerazione del Filtro Antiparticolato

Rigenerazione FAP

Il processo di rigenerazione del filtro antiparticolato varia a seconda della tecnologia impiegata dal costruttore del veicolo. Generalmente, si distinguono due tipi principali di rigenerazione: quella passiva e quella attiva, che spesso vengono integrate insieme per massimizzare l’efficienza.

  • Rigenerazione Passiva: questo tipo di rigenerazione si verifica automaticamente quando i gas di scarico raggiungono naturalmente la temperatura necessaria. Questo è tipico durante la guida in autostrada o sotto condizioni di carico elevato, dove il motore lavora a regimi più alti e, di conseguenza, produce gas di scarico più caldi.
  • Rigenerazione Attiva: la rigenerazione attiva viene avviata dal sistema aumentando la temperatura dei gas di scarico fino a circa 600 gradi Celsius, modificando la frequenza e la durata delle iniezioni di carburante, e talvolta incrementando il carico del motore, ad esempio attivando dispositivi ad alto consumo energetico. Questo metodo è particolarmente utile per veicoli che operano frequentemente in condizioni di basso carico, come nella guida urbana, dove la temperatura dei gas di scarico solitamente non raggiunge livelli sufficienti per la rigenerazione passiva.

In alcuni sistemi di filtri antiparticolato, viene utilizzato un additivo speciale nel carburante diesel per abbassare la temperatura di combustione della fuliggine, permettendo così la bruciatura delle particelle a circa 400 gradi Celsius. D’altro canto, questo metodo presenta uno svantaggio: gli additivi, pur facilitando la combustione, producono una quantità maggiore di cenere residua nel motore e nel filtro.

Spia del Filtro Antiparticolato Accesa: Cosa Significa?

Un utilizzo prolungato su percorsi brevi può compromettere l’efficacia della rigenerazione del filtro antiparticolato. Questo accade perché la temperatura dei gas di scarico non raggiunge il livello necessario. Il risultato: il FAP si intasa o si danneggia.

Per prevenire tali problemi, la spia del filtro antiparticolato sul cruscotto si accende quando il livello di accumulo di fuliggine supera una certa soglia. In questa situazione, è consigliabile consultare il manuale del veicolo per seguire le indicazioni del produttore. Generalmente, si rende necessaria una “guida di rigenerazione” che consiste in una guida a velocità più elevate, ad esempio in autostrada. Inoltre, è possibile effettuare una rigenerazione d’emergenza presso un’officina specializzata, qualora la rigenerazione ordinaria non sia più fattibile durante la guida normale.

Quando il filtro raggiunge un limite critico di accumulo di ceneri, non è più possibile rigenerarlo, nemmeno in officina. A questo punto, diventa indispensabile sostituire il filtro antiparticolato.

Quando è Necessario Sostituire il Filtro Antiparticolato?

Anche con una rigenerazione corretta,  il filtro si intasa di cenere  e richiede la sostituzione. Gli intervalli di rigenerazione si accorciano fino a quando la spia indica finalmente che la rigenerazione non è più possibile e il motore entra in modalità di emergenza. Se il filtro antiparticolato è intasato dalla cenere, l’avvio della rigenerazione del filtro da parte dell’officina non avrà più successo. In questo caso  è necessario sostituire il filtro antiparticolato.

La sua durata dipende, tra le altre cose, dallo stile di guida, dal campo di utilizzo, dal chilometraggio e dall’olio motore. In linea generale, la sostituzione del FAP va eseguita tra i 130.000 km e i 200.000 km. Detto questo, è bene sapere che con il passare del tempo, sta diventando sempre più comune effettuare la sostituzione del filtro antiparticolato in base al suo contenuto di ceneri. L’installazione di un nuovo filtro antiparticolato costa  tra 1.000 e 2.000 euro, costo che varia a seconda del modello.

Che Differenza c’è tra FAP e DPF?

Il FAP (Filtro Antiparticolato) e il DPF (Diesel Particulate Filter) sono entrambi dispositivi utilizzati per ridurre le emissioni di particolato, ma con una differenza chiave nel loro funzionamento.

Il FAP, sviluppato dal gruppo Peugeot-Citroen, si distingue per l’uso di un additivo chiamato cerina (diossido di cerio). Questo additivo aiuta a formare agglomerati di particolato più grandi, che sono più facilmente catturati dal filtro. Inoltre, abbassa la temperatura necessaria per bruciare le particelle accumulate (400 gradi Celsius), rendendo il processo di rigenerazione del filtro più efficiente e meno dannoso in termini di produzione di nanoparticelle nocive.

D’altra parte, il DPF non implica necessariamente l’uso di additivi come la cerina. Funziona intrappolando e bruciando le particelle di fuliggine senza l’aiuto di additivi chimici ma necessita di temperature più elevate (600 gradi Celsius).

Le Auto a Benzina hanno il FAP?

Nel panorama automobilistico contemporaneo, una domanda ricorrente riguarda la presenza del filtro antiparticolato (FAP) nelle auto a benzina. In realtà, queste vetture sono dotate di un dispositivo analogo, noto come GPF (Gasoline Particulate Filter). La sua funzione principale è quella di ridurre le emissioni nocive, un obiettivo simile a quello del FAP nei diesel, sebbene con alcune differenze sostanziali.

Il GPF è diventato un componente essenziale, soprattutto con l’introduzione della normativa Euro 6c, che lo rende obbligatorio per tutte le auto a iniezione diretta, indipendentemente dal tipo di alimentazione. Questa misura è stata adottata per affrontare l’aumento delle polveri sottili prodotte dalla combustione, un problema comune sia nei motori diesel che in quelli a benzina con iniezione diretta.

Il funzionamento del GPF nelle auto a benzina si distingue per la sua efficacia, grazie alle temperature più elevate dei gas di scarico rispetto ai diesel. Questo calore consente una continua eliminazione delle microparticelle raccolte, evitando le rigenerazioni periodiche necessarie per i FAP, che possono aumentare i consumi e ridurre temporaneamente le prestazioni.

È Legale Rimuovere il Filtro Anti Particolato (FAP)?

La rimozione del Filtro Anti Particolato (FAP) è illegale e può comportare gravi sanzioni. Questo filtro è essenziale nelle auto diesel moderne per ridurre l’inquinamento, trattenendo le polveri sottili. Eliminarlo va contro le norme ambientali e può portare a multe da 422 a 1.697 euro, ritiro del libretto auto, obbligo di ripristino del FAP, senza contare che si viola l’art.78 del Codice della Strada che vieta di circolare con veicoli a cui sono state apportate modifiche non previste e non omologazione. Ma non finisce qua! con questa pratica, che comporta un maggior inquinamento, si rischiano procedimenti penali con reclusione fino a sei anni e multe fino a 100.000 euro.

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