Una corretta manutenzione del cambio automatico preserva le performance e la longevità della trasmissione, componente fondamentale per la guida. La cura periodica di questo meccanismo non solo assicura una guida fluida, ma riveste anche un ruolo chiave nel mantenere l’efficienza del consumo di carburante e la sicurezza sulle strade.
Sommario
Come funziona il cambio automatico?
Il cambio automatico rappresenta una componente ingegnosa del veicolo, la cui funzione primaria è quella di regolare il rapporto tra il regime del motore e la velocità delle ruote. Questo sistema consente di adattarsi in modo ottimale alle differenti condizioni di guida, fornendo il giusto imput agli pneumatici: con le marce basse, il cambio decelera le ruote per fornire maggiore potenza, mentre con le marce alte, incrementa la velocità delle ruote per permettere una guida più efficiente a velocità elevate.
A differenza del cambio manuale, il cambio automatico adempie a questa funzione in maniera autonoma, senza che il conducente debba intervenire. Questa autonomia è resa possibile da un sistema intelligente che individua il numero di giri del motore, selezionando la marcia più adatta alle circostanze di guida.
Il cuore del cambio automatico è il convertitore di coppia, un dispositivo idraulico che trasferisce la potenza dal motore alle ruote, consentendo al veicolo di mantenere il motore acceso anche in stato di fermo. Esso gestisce la coppia motrice con grande fluidità, adattandosi ai cambi di velocità e di carico del motore. Il cambio delle marce avviene grazie all’azione di elettrovalvole speciali che, variando la pressione nell’olio del circuito, permettono di passare da una marcia all’altra con precisione e dolcezza.
L’olio del cambio automatico, chiamato olio ATF (Automatic Transmission Fluid) svolge funzioni multiple – non solo lubrifica e raffredda gli ingranaggi, come nel caso dei cambi manuali, ma è essenziale per il corretto funzionamento del sistema di cambio delle marce. La pressione variabile dell’olio, infatti, è ciò che consente alle elettrovalvole di operare i cambi marcia in modo efficiente. Senza un olio di qualità e ben mantenuto, la trasmissione non potrebbe compiere i suoi compiti adeguatamente, rischiando di compromettere l’intera dinamica di guida.
Rispetto al cambio manuale, il cambio automatico richiede quindi una manutenzione ancora più rigida e attenta, poiché l’olio deve garantire non solo la lubrificazione e il raffreddamento ma anche la corretta gestione della pressione per il cambio delle marce. È fondamentale, perciò, monitorare lo stato e il livello dell’olio con regolarità, sostituendolo in base alle specifiche del produttore per mantenere il sistema efficiente e prolungare la vita del cambio automatico.
Manutenzione cambio automatico: Perché è importante?
La manutenzione del cambio automatico riveste un ruolo cruciale nel mantenimento dell’efficienza e della longevità della vostra automobile. Con il tempo e l’utilizzo, l’olio all’interno del cambio tende inevitabilmente a diventare un depositario di impurità e residui metallici, prodotti dall’attrito continuo degli ingranaggi. Questo processo, che porta alla riduzione della fluidità dell’olio, può avere ripercussioni negative sull’intero sistema di trasmissione, compromettendo la rapidità e la precisione del cambio marce.
Nell’ambito della manutenzione ordinaria, si raccomanda di sostituire l’olio del cambio automatico con una frequenza maggiore rispetto a quello manuale (ogni 90.000 km). Ma ogni quanti chilometri bisognerebbe cambiare l’olio del cambio automatico? all’incirca ogni 60.000 / 80.000 km, per assicurare la massima reattività e affidabilità della trasmissione. Tuttavia, non basta semplicemente sostituire l’olio per garantire che il sistema sia libero da contaminanti. È necessario anche procedere a un accurato lavaggio del cambio, poiché la semplice svuotatura non elimina tutti i residui e l’olio vecchio che rimane nel circuito.
Come abbiamo visto anche nella guida dedicata a questa operazione, il lavaggio si effettua mediante un’apposita attrezzatura che, mantenendo il sistema in pressione, permette di eliminare tutti i residui e le impurità prima di inserire l’olio nuovo. Questa operazione dovrebbe includere anche la sostituzione del filtro dell’olio del cambio, per assicurare che il nuovo fluido rimanga puro il più a lungo possibile e per evitare che detriti possano ostruire il sistema. Bisogna considerare che per preservare la qualità dell’olio oppure per ottenere dei risultati ancora più soddisfacenti in fase di lavaggio, si consiglia l’utilizzo di un apposito additivo per cambio automatico.
Come capire se l’olio del cambio automatico è da cambiare?
Quando un cambio automatico necessita di manutenzione, il veicolo di solito inizia a manifestare alcuni segnali chiari. Di solito, i segnali principali sono:
- Cambi di marcia lenti e imprecisi: se percepite che le marce non si innestano con la solita prontezza, o se si inseriscono in maniera brusca, causando scosse avvertibili, è un chiaro indicatore di un problema. Questo comportamento può derivare da diverse cause, tra cui olio esausto, che non riesce più a fornire la pressione necessaria per il corretto funzionamento delle frizioni interne e dei pistoni idraulici che gestiscono il cambio di marcia;
- Slittamenti: se l’automobile non accelera come dovrebbe nonostante l’aumento dei giri del motore, è possibile che ci sia uno slittamento all’interno del cambio. Questo può verificarsi quando l’olio non mantiene una pressione adeguata o quando le frizioni interne iniziano a usurarsi. Questo sintomo rappresenta non solo una perdita di efficienza, ma anche un potenziale rischio di danneggiamento ulteriore dei componenti del cambio;
- Numero di giri elevato prima di cambiare marcia: se notate che il motore raggiunge un numero di giri insolitamente alto prima di cambiare marcia, potrebbe indicare che il sensore di velocità del veicolo o l’unità di controllo del cambio non stanno interpretando correttamente i segnali. Questo può essere dovuto a un’errata lettura causata dall’olio vecchio che compromette la sensibilità dei componenti elettronici o meccanici;
- Insufficiente risposta del veicolo sulle salite: quando il veicolo fatica a retrocedere a una marcia inferiore in salita, può essere un segnale che l’olio non sta fornendo la pressione idraulica necessaria per eseguire rapidamente e con precisione il cambio di marcia, oppure che i sensori non stanno rilevando correttamente la richiesta di potenza aggiuntiva;
- Aumento dei consumi di carburante: un cambio automatico che lavora con olio vecchio o contaminato può causare una riduzione dell’efficienza della trasmissione. Questo si traduce spesso in un maggiore consumo di carburante, poiché il motore deve lavorare di più per compensare le inefficienze del sistema di trasmissione.
Quanto costa la manutenzione del cambio automatico?
Per la manutenzione del cambio automatico la spesa può oscillare tra i 500 e gli 800 euro. Questa variazione di prezzo può essere attribuita principalmente alla quantità di olio necessario per il servizio, che può differire a seconda del modello e delle specifiche del veicolo. Inoltre, il costo può essere influenzato dalla manodopera, dalla marca e dalla qualità dell’olio scelto, e dall’eventuale sostituzione del filtro del cambio, qualora fosse necessario. È importante ricordare che investire in manutenzione preventiva può aiutare a evitare riparazioni molto più costose in futuro e a mantenere le prestazioni ottimali del veicolo.