L‘olio motore svolge un ruolo cruciale in ogni veicolo, questo lubrificante assicura che ogni componente all’interno del motore scorra in maniera fluida e senza generare attrito. Ma come ogni fluido vitale, anche l’olio motore ha una sua “scadenza”, dopo la quale non può più svolgere efficacemente il suo compito e necessita di essere sostituito.
Anche se le officine meccaniche dispongono di appositi contenitori di raccolta, chi decide di effettuare il cambio dell’olio motore nel proprio garage di casa può riscontrare difficoltà nello smaltimento dell’olio esausto. Questo residuo, se non trattato e smaltito correttamente, può avere gravi ripercussioni sull’ambiente. Un singolo litro di olio esausto può compromettere enormi quantità d’acqua e, se disperso nel terreno, può addirittura compromettere le falde acquifere.
Di fronte a tali rischi, diventa essenziale conoscere le esatte procedure su come smaltire correttamente l’olio esausto del motore. Nella guida di oggi andiamo a vedere come bisogna comportarsi con questo rifiuto potenzialmente pericoloso, garantendo non solo la sicurezza del nostro ambiente, ma anche assicurando che ogni passo intrapreso rispetti le normative vigenti.
Sommario
Come si smaltisce l’olio esausto del motore?
L’olio motore rientra nella categoria degli oli scuri, cioè quelli che subiscono trasformazioni chimico-fisiche e che contengono metalli e residui di combustione ossidati. Di conseguenza, questa sostanza non è un rifiuto come gli altri e non può essere smaltita insieme agli scarti domestici tradizionali. Come abbiamo visto, versare l’olio esausto nel terreno, nelle fognature o in qualsiasi altro luogo inadeguato può causare gravi danni all’ambiente, aumentando non di poco il tasso di inquinamento ambientale.
Quindi, dove si butta l’olio esausto del motore? vediamo quali solo ne varie alternative:
- Isola ecologia: molti comuni, all’interno dell’isola ecologica, offrono punti di raccolta dedicati esclusivamente all’olio motore esausto. Il servizio è gratuito.
- Centro di raccolta dell’olio esausto (CONOU): puoi trovare quello più vicino a te direttamente da questo link. Questo consorzio nazionale gestisce l’attività di diverse aziende private di raccolta collocate su tutto il territorio italiano che ogni giorno raccolgono gli oli usati. Il ritiro del lubrificante esausto è gratuito.
- Officine meccaniche e stazioni di servizio: queste attività spesso dispongono di servizi di raccolta e, a loro discrezione, possono accettare l’olio esausto da privati.
- Azienda incaricata del tuo Comune: nel caso in cui necessitassi dello smaltimento di una grande quantità di olio (superiore ai 600 litri), è possibile rivolgersi all’azienda incaricata del tuo Comune. Questi enti organizzano il ritiro dell’olio attraverso veicoli specializzati, in alcuni casi senza alcun costo.
È importante ricordarsi di conservare l’olio in contenitori ermetici in latta o plastica, assicurandosi che si sia raffreddato. I barattoli devono essere ben sigillati durante il trasporto, per evitare fuoriuscite accidentali.
L’importanza dello smaltimento e della rigenerazione dell’olio esausto
La rigenerazione dell’olio esausto del motore rappresenta una soluzione sostenibile e vantaggiosa per l’ambiente e l’economia. Quando si parla di smaltimento dell’olio, è essenziale comprendere che non si tratta semplicemente di eliminare un rifiuto, ma di trasformarlo in una risorsa alternativa. Grazie a processi tecnologici avanzati, l’olio esausto può essere trattato e purificato per ottenere nuovamente un lubrificante di alta qualità, pronto per essere riutilizzato nei motori. Infatti la maggior parte dell’olio esausto diventerà nuovamente una base lubrificante (circa il 67% del totale)
L’olio esausto può essere convertito anche in combustibile, offrendo una fonte energetica alternativa e riducendo la dipendenza dai combustibili fossili, dal processo si ottiene anche gasolio (circa il 7% del totale). Inoltre, attraverso ulteriori processi di raffinazione, è possibile produrre materiali bituminosi utilizzati in ambito edilizio e stradale (circa il 12% del totale). L’olio esausto contiene anche una percentuale di acqua (tra il 7% e il 9%), che viene separata e trattata.
Questi dati fanno capire che smaltire correttamente l’olio esausto non solo previene danni ambientali, ma apre la porta a un ciclo virtuoso di riutilizzo e valorizzazione di una risorsa che altrimenti sarebbe andata perduta. Ogni anno, vengono riportate sul mercato circa 100 mila tonnellate di basi lubrificanti ottenute dalla rigenerazione. Questo significa che ogni quattro anni si evita di importare petrolio per produrre oli lubrificanti. Inoltre, la rigenerazione permette di risparmiare circa 58 mila tonnellate annue di CO2.